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La storia dell'as roma capitolo 9 - Dagli americani al decesso

Con l'avvento della nuova proprietà made in America, torna a Roma l'uomo del ribaltone: quel Franco "Pupo" Baldini, protagonista di Calciopoli, che scontento della serena e milionaria vita londinese, torna da primo attore al grido di totti pigro e rivoluzione culturale.

Giunge così a trigoria city anche l’ex direttore sportivo della S.S. Lazio, Walter Sabatini; ma il vero colpo di genio di Baldini si materializza il 10 giugno 2011: direttamente dalla squadra B del Barça arriva l’espertissimo e pluridecorato allenatore Luis Enrique. Il grande popolo si fida perchè considera "Pupo" il più grande dirigente della storia del calcio mondiale; in un batter d’occhio tipicamente giallorosso (d'estate vinti tutti gli scudetti dal 1927 ad oggi) già sogna una roma stile Barcellona, con tikitaka annesso e arzate de coppe campioni.

Lo "scucchione" di Gijòn si presenta in grande forma, e durante il ritiro allena con occhiali da sole, cappellino con visiera da croupier e soprattutto impartisce lezioni di calcio direttamente con l'iPad in campo, insieme ai suoi fidati collaboratori Ramon "el tactico" e Llorente lo psicologo. Tutti sono convinti che queste innovazioni tecnologiche porteranno la squadra al successo, i tifosi sognano in grande, anche se, dopo aver scelto casa all'Olgiata a circa 50 km da trigoria su consiglio dell'amico ed ex Laziale De La Pena, qualcuno inizia a dubitare della sua intelligenza. Gli acquisti dell'ossigenato Kjaer, Josè "Twitter" Angel e "magno, Gago e tifo roma" portano però curiosità ed entusiasmo, e quando poi con un vero e proprio colpo di ingegneria finanziaria arriva anche la futura "stella mondiale" Bojan Krkic, cugino di 4° grado di Leo Messi, allora lo scudetto diventa davvero una formalità (per leggere l'articolo clicca qui).

Nella prima partita ufficiale però c'è un contrattempo: eliminazione agostana per mano dello Slovan Bratislava nei preliminari di Europa League (guarda il video), utile solamente ad incrementare l'intasatissimo score continentale della compagine concepita a Corropoli. Luigi Enrico viene messo subito in discussione (guarda il video) per aver sostituito il cappetano e i tifosi tornano a casa imbufaliti contestando il nuovo santone, reo di aver inserito troppi giovani... e d'altronde 26 euro pe vedè Verre non sono pochi (guarda il video).

Ci pensa però mamma propaganda ad incollare le crepe, dando vita su radio private, giornali e tv alla convincente teoria che senza Europa l'as roma può pensare solo al campionato; lo scudetto torna ad essere una formalità, anche perchè nessuno in Italia fa il possesso palla della roma e la rivolucion cultural del gioco in verticale dalla Tevere alla Montemario diventa il nuovo credo. 

A tirare su il morale alla squadra giallorossa ci pensa anche l'azionista americano James Pallotta che, durante un discorso ai giocatori nel centro sportivo di trigoria, si tuffa all'indietro completamente vestito nella piscina adiacente ai campi, tra lo stupore e l'incredulità dei presenti. Il projecto però non decolla e in breve tempo diventa come il ponte sullo stretto, per fortuna però che arriva il derby. La squadra è carica e al quinto minuto è già in vantaggio. L'attaccante argentino Osvaldo esulta mostrando una maglia con la scritta "vi ho purgato anch'io", imitando un cappetano d'annata. La purga vera però arriva al 93’, quando il tedesco Miro Klose insacca il 2-1 che assegna il derby alla Lazio (guarda il video). In un Olimpico biancoceleste delirante di gioia anche il "mister portafortuna" Reja (totti docet) perde ogni controllo, andando ad esultare insieme alla squadra sotto la Curva Nord.

Il grande popolo inizia a perdere la pazienza e dopo il rigore sbagliato contro la Juventus, sfoga la sua rabbia addirittura contro il cappetano (per leggere l'articolo clicca qui). La propaganda però, tira fuori dal cilindro l'ennesimo coniglio: una statistica in cui l’as roma è prima in classifica alla fine dei primi tempi. Tutto torna così alla normalità.

Poche settimane e ricominciano però le umiliazioni in giro per l’Italia, a suon di goal e con allenatori avversari costretti a chiedere ai propri giocatori di non affondare, per evitare alla squadra giallorossa passivi ancor più eclatanti. 4 goal a Cagliari, 4 a Bergamo (con De Rossi in tribuna per un "ritardo" alla riunione tecnica), 4 a Lecce e 4 a Torino con tanto di ennesimo sputo goliardico, molto caro dalle parti di trigoria. In principio fu il filo d'erba del lama Zago, poi il cappetano in eurovisione, s'aggiunse Rosi-co, arrivò quindi il turno dell'argentino Lamela, che in pochi mesi apprende ed esegue alla perfezione gli insegnamenti del Pupone.

Nonostante il forte sostegno dei Laziali - dopo l'ennesimo derby vinto in campo e sugli spalti - (guarda il video), Luigi Enrico ormai è al capolinea, qualcuno inizia addirittura a ringraziare Tassotti per la gomitata del '94 e dopo tanta "mierda" e il mancato accesso alle coppe europee, l’incompreso uomo dell'iPad con la faccia da "Stanlio", lascia tristemente Roma abbandonato dalla dirigenza.

La nuova stagione vede anche l’addio del "porta sfiga" Di Benedetto, lasciando di fatto la poltrona di numero 1 all’americano di Poggio Nativo, James Pallotta e al suo fidato collaboratore Joe Tacopina, che solo pochi mesi prima, durante una cerimonia a dir poco "comica", aveva giurato fedeltà alle legioni romane diventando ufficialmente un gladiatore romano (guarda il video).

L'estate del 2012 però consegna al grande popolo il solito copione e cioè rinnovate ambizioni tricolori.

Al grido "Datece Zeman, aridatece er maestro!", il 1 luglio 2012 il tecnico boemo torna ad essere, dopo 13 anni, la guida tecnica dell’as roma. In realtà però Zeman è la "calla" che la geniale coppia Baldini-Sabatini consegna ai tifosi, dopo aver cercato invano i tecnici di mezza Europa. Zeman torna così a trigoria a furor di popolo, con la propaganda in grande fermento con titoli a 9 colonne e varie iniziative.

I più gettonati ed acquistati sono però i dvd sul boemo (che verranno rivenduti a saldo dopo un anno nel reparto casalinghi a 0,99€), libri, letture tra il sacro ed il profano con Zeman nella parte del Messia.

Sarà sicuramente scudetto! Partono slogan (gradoni e sudore e vinceremo er tricolore) e canzoni (in Italia tutti treman quanno ariva mister Zeman, co ritorno der boemo lo scudetto vinceremo). Gran parte della tifoseria sogna e partecipa in massa al ritiro estivo. E' lo stesso tecnico ex Pescara a ribadire che la sua squadra non è seconda a nessuno: 4-3-3 sbrocco pe te!

La fiducia in Zeman da parte della società cresce di pari passo con il grande popolo, al punto tale che il boemo firma un contratto biennale, fatto mai avvenuto nella carriera del maestro.

Il boemo bis inizia con una conferenza stampa in grande stile ed un articolo a lui dedicato sulle pagine dell'americano Wall Street Journal: "Osare l’impossibile. L’importante è che la gente si diverta". Da(Y)e!

Titoloni a tutta pagina, dettami tattici e un totti "maestro di dieta" risvegliano l'entusiasmo assopito del Meraviglioso popolo, che pregusta goleade e tanto divertimento. A divertirsi però saranno, ancora una volta, gli attaccanti delle squadre avversarie, Lazio e Juventus in primis ma anche Bologna (guarda il video) e Udinese che, sotto di 2 reti all'Olimpico, rimontano nei minuti finali lasciando muto l'Olimpico giallorosso. Sembra il solito boemo, tutto attacco e niente difesa, ma al corriere di trigoria bastano poche vittorie (fra cui quella clamorosa con il Cagliari 0-3 a tavolino) per ribattezzare il credo zemaniano in 4-3-totti-2 e successivamente nel 3-4-daje e ripartire così al grido di daje roma daje!

Nel frattempo non ci si annoia nemmeno fuori dal rettangolo di gioco: il presidente Pallotta in sella al suo trattore (clicca qui), comunica di aver raggiunto un accordo preliminare per l'ingresso nella società con lo sceicco Adnan Adel Aref al Qaddumi. L’entusiasmo sale alle stelle, perché la propaganda rivela che il patrimonio personale dello sciecco permette l'acquisto dell’intera serie A. Si scopre però che è tutta una bufala e l'imprenditore palestinese sparisce così nel nulla, venendo successivamente indagato per il reato di aggiotaggio. Nella vicenda l’as roma, come sempre, risulta parte lesa.

Natale passa in fretta, grazie alle amichevoli organizzate nella tournée americana in compagnia di Topolino, Pippo, Pluto e tutti gli amici della Disney, ma al rientro, dopo aver lasciato Lamela in aeroporto (guarda il video), in campionato arriva un'altra sonora sconfitta a Napoli, colpa però del campo bagnato del San Paolo e dei soliti complotti der palazzo.

La posizione del boemo inizia a scricchiolare, l’acquisto di Piris e la scelta di Tachtsidis al posto di capitan futuro (di nuovo protagonista di cazzotti ed espulsioni) non aiutano, così come l'arrivo del portiere uruguaiano Mauro Daniel Goicoechea Furia, presto ribattezzato GoicoAcea dopo il "derby delle luci" vinto per 3-2 dalla Lazio (guarda il video).

Il Zeman bis giunge all'epilogo, tramontando definitivamente all'indomani dell'ennesima sconfitta interna (2-4 contro il Cagliari del figlio di Brunetto da Nettuno) e del clamoroso errore del presunto portiere (guarda il video)Finisce così il grande amore, insultato con la solita coerenza dalla curva e il 4-3-3 sbrocco pe te va in soffitta, stavolta per sempre.

La società decide così per l'autogestione, supervisionata da un uomo interno, Padre Aurelio Andreazzoli.

L'inizio non è dei migliori e l’as roma cade subito anche a Genova contro la Sampdoria, in una partita che verrà ricordata per il rigore sottratto a sua maestà er cappetano, calciato "alla perfezione" da Juan Pablo Osbajo (guarda il video).

Il campionato arriva così tristemente al termine, con un'altra esclusione dalle coppe europee e con un contestatissimo restyling del logo societario; non tutto è perduto però, perché la Rai TV, nel frattempo, ufficializza la nuova stagione della serie Don Matteo. E poi c'è ancora in palio la coppa Italia, daYe !. La squadra accede alla finale, dove per la prima volta nella storia affronterà la SS Lazio, in quello che viene subito ribattezzato il derby più importante di sempre.

Il grande popolo allora già pregusta la stella della decima, immaginando "a Capocotta la stelletta su a' canotta", ma al 71° minuto il bosniaco Senad Lulic realizza il goal che scrive la parola fine alla curiosa storia della squadra di Corropoli.

I primi mancamenti si riscontrano alle ore 19.27 del 26 maggio, ma l'inevitabile decesso arriva al triplice fischio dell’arbitro Orsato di Schio. Prima dell'estrema unzione, c'è tempo anche per un'esercitazione antincendio, eseguita alla perfezione dalla curva sud giallorossa. Il decesso viene certificato dal dottor Stefano Mauri, con l'attiva collaborazione del Popolo Biancoceleste.

T’ho alzato la coppa in faccia… AMEN (as roma R.I.P. ??-??-1927 - 26-05-2013)... THE END

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scritto da Teotokris e Mr.U7

 

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