top of page

La storia dell'as roma capitolo 7 - Gli anni del Ciarra e l'avvento di Franco Sensi

Gli anni Novanta, quelli post-notti magiche (in cui la roma giallorossa diventa moralmente campione del mondo grazie al tedesco volante), iniziano tra una finale di Coppa Uefa persa e una Coppa Italia vinta, ed un passaggio di proprietà tra la sig.ra Flora Viola (vedova dello scomparso marito Dino) e il rampante Giuseppe Ciarrapico, uomo di fiducia di Giulio Andreotti. Er Ciarra rimane presidente della maggica giusto il tempo di salire i gradini del carcere romano di Regina Coeli, non prima però di aver portato in giallorosso grandi campioni come Garzja, Bonacina e De Marchi e soprattutto un giovane centrocampista serbo che anni dopo diventerà, da biancoceleste, il più grande realizzatore di punizioni della storia del calcio. Con il Ciarra ar gabbio, il Meraviglioso Popolo vede così il baratro del fallimento, vivendo giorni di incertezza e disperazione fino a quando, a sistemare il tutto, arriva dalle Marche il sindaco di Visso, dando inizio all'avventurosa saga dei Sensi. Diciotto lunghi anni, che il popolo romanista ricorda oggi con enfasi come un'epoca vincente, anche se poi in realtà saranno più i secondi posti e le figuracce in giro per l'Europa che i trofei realmente conquistati sul campo. Ma si sa, ai giallorossi piace il titolo morale più di quello reale e allora anche un quarto di finale di Champions League diventa parte integrante del museo virtuale di trigoria...

Il tempo poi si sa, mitiga tutto e si dimenticano anche le belle parole del buon Franco da Visso dirette a parte del Meraviglioso Popolo ("sono 40 straccioni pregiudicati pagati da Moggi...").

Tuttavia gli anni Novanta non sono affatto avari di soddisfazioni: le eliminazioni europee per mano delle blasonate Monaco, Borussia Dortmund, Karlshure, Leeds United ed Atletico Madrid;  l'incredibile esultanza della sud al goal dell'Udinese che decretò la retrocessione della Fiorentina, il doping di Carnevale e Peruzzi, per il quale la giustificazione fu una bella e ricca magnata fuori porta finita però con una pasticca miracolosa ed un anno di squalifica. O la finale di Coppa Italia persa (ma ovviamente vinta moralmente) contro il Torino, nonostante i "soliti" tre rigori concessi dal discutibile arbitro Sguizzato nei primi 55 minuti (guarda il video).

E poi lo storico derby del 6 marzo 1994, quando il principe Giannini sbagliò un rigore proprio sotto la curva sud (guarda il video) e il presidente marchigiano lo rimproverò pubblicamente (è indegno per questa maglia...); e ancora la mano lesta di Lanna sotto la nord, il fallo laterale di Aldair in quel di Torino, l'arrivo del campionissimo Barltelt e le mitiche punizioni di Marcos Assuncao (ma come fai? così come titolò un noto quotidiano sportivo con a cuore le vicende giallorosse).

Emozioni, non paragonabili però a quelle "maggiche" dei quattro derbies persi in una sola stagione (guarda il video) - RECORD!, o a quella del marzo 1996, quando dopo un'incredibile rimonta, il solito anticipato festeggiamento fatto di sciarpe tese e cori fu bruscamente interrotto da una rasoiata dello sconosciuto Vavra, con tanto di passaggio del turno dello Slavia Praga (guarda il video).

Nella stagione 1997/98 si verifica un evento che non ha precedenti nella storia del calcio: cinquantamila tifosi si presentano allo stadio Olimpico per vedere la partita che non c'è. La gara del 19 ottobre 1997 infatti, si ricorda non tanto per lo scialbo 0-0 ottenuto dall'as roma del boemo Zeman, quanto per il primo caso di tifo virtuale. A causa della scarsa disponibilità di biglietti, a fronte delle richieste dei tifosi romanisti, si apre lo Stadio Olimpico per assistere alla gara del Franchi dai maxischermi delle due curve. Ma alla fine, tra un attacco alla cervicale e uno alla vista, l'esaltazione del Meraviglioso Popolo si trasforma ben presto in delusione, quando l'argentino Balbo si fa respingere il penalty concesso, sbagliando il suo terzo rigore consecutivo in campionato.

Nel frattempo arrivano a Roma fra l'esaltazione generale con tanto di vhs del corriere di trigoria, il bidone Ivan Tomic (acquistato come frettolosa risposta al Laziale Stankovic e probabilmente per un errore di omonimia),  e l'attaccante Fabio Junior detto "L'uragano", quest'ultimo per la modica cifra di 30 miliardi di lire. Peccato però che con sole quattro reti in due stagioni, il brasiliano che aveva dichiarato di essere più forte di Ronaldo, più che un'uragano si dimostrerà un tiepido venticello.

Ma ecco che finalmente i meravigliosi anni Novanta stanno per finire e Amendola,  (che riuscirà qualche anno dopo a rovinare anche il Derby del Cuore con un deplorevole tentativo di rissa - per la foto, diventa improvvisamente tifoso del Milan.

Arriva però la stagione 1999/2000, quella del Giubileo e di Don Fabio Capello, che il presidente dell'as roma, ma anche di Foggia, Palermo e Nizza, porta nella Capitale per fare grande la maggica der cappetano innamorato. Ed invece grande, anzi grandissima diventa la SS Lazio, che nonostante i rolex regalati (per leggere l'articolo clicca qui) dal presidente Sensi agli arbitri alla vigilia di Natale, vince praticamente tutto in Italia ed in Europa.
Frustato come non mai il Meraviglioso Popolo pensa bene di distruggere lo stadio Olimpico tre giorni dopo lo scudetto biancoceleste, interrompendo l'addio al calcio dell'addolorato ex cappetano Giannini (clicca sulla foto).

Ecco allora che il buon Franco da Visso decide di passare all'azione quotando l'as roma in borsa due anni dopo la Lazio (eh già, di nuovo secondi.. perché noi dell'as roma in borsa mai, anzi no...). Ed ecco che arrivano Piazza Affari e i soldi per comprare Batistuta ma c'è un imprevisto: all'inizio della stagione 2000/01 il Meraviglioso Popolo si mette all'ascolto delle radio private e decide di ribellarsi quando la vista del tricolore sulle maglie biancocelesti e una svogliata eliminazione in Coppa Italia sono troppo da sopportare; organizzano una gita fuori porta a trigoria con spranghe e bastoni perché l'as roma non si discute, si ama... ma quanno è troppo è troppo !

Er cappetano e compagni , forse spaventati, si rimboccano maniche e scarpini, e nonostante un'altra eliminazione contro il Liverpool (tuttavia colpa di un altro complotto europeo...) vincono il terzo scudetto, non prima però di aver chiesto un favore ad alcuni giocatori del Parma (confessione di Almeyda molti anni dopo) e cambiato in corsa e a proprio vantaggio le regole sui calciatori extracomunitari, schierando contemporaneamente, nel match decisivo con la Juve, gli "ex" extracomunitari Assuncao e Nakata (per leggere l'articolo clicca qui).
I festeggiamenti post scudetto sono infiniti e il Meraviglioso Popolo riduce Roma peggio di Napoli e Bombay messe insieme. Nani da circo e spogliarelliste lautamente retribuite abbondano, l'apice però si raggiunge una sera al Circo Massimo, quando l'omino venuto da Visso sale sul palco e "redarguisce" il milione di persone in festa (ma anche 2 milioni secondo il Messaggero… ma anche 4 milioni secondo il corriere di trigoria) altrimenti "la festa nun proseguisce"... (guarda il video).

bottom of page